Archivio attualità 2016

22/12/2016

(Disponibile in DE/FR) Deux séismes ressentis près de Vouvry (VS)

Un premier petit séisme de magnitude 2.7 s’est produit jeudi 22 décembre à 20:24 (heure locale) à 10 km au nord-ouest de Vouvry (VS), près de la surface. L’épicentre se situe près de la frontière entre la France et la Suisse, côté français. A 20:50, le même jour, s’est produit un second séisme, au même endroit, cette fois de magnitude 3.4.

Les secousses ont été ressenties surtout dans l’arc lémanique entre Lausanne et Montreux ainsi que dans Chablais entre St Gingolph et Vouvry. Les deux séismes ont été perçus sur les deux rives du lac. Le second séisme a été plus largement ressenti compte tenu de sa magnitude plus forte. Pour des séismes de cette magnitude, on ne s’attend cependant pas à des dégâts. En Valais, le Service Sismologique localise en moyenne 200 séismes par an.

(Disponibile in DE/FR) Deux séismes ressentis près de Vouvry (VS)

21/12/2016

Buon Natale e felice Anno Nuovo

Oh albero di Natale, oh albero di Natale,

cosa ti porta oggi a tremare?

Non sembra esser un terremoto,

poiché sul nostro Web non vien segnalato.

Oh albero di Natale, oh albero di  Natale,

cosa ti porta oggi a tremare?

 

Buon Natale e felice Anno Nuovo!

 

Buon Natale e felice Anno Nuovo

21/11/2016

[Disponibile in DE] Erdbebenschwarm im Hegau (D)

Seit dem 22. Oktober 2016 ist im Hegau bei Singen (D), ca. 10 km nordöstlich von Schaffhausen, ein Erdbebenschwarm aktiv. Bis zum frühen Abend des 21. November hat der Schweizerische Erdbebendienst (SED) über 100 Mikroerdbeben dieses Schwarmes detektiert. Davon konnten 41 Beben mit Magnituden zwischen 0.2 und 3.0 lokalisiert werden. Gemäss manueller Auswertung lagen sie alle in einer Tiefe von ca. 7 km. Über 90 Beben waren so klein, dass sie nur durch Signalvergleiche detektiert aber nicht genauer lokalisiert werden konnten. Das bisher stärkste Beben ereignete sich am Morgen des 3. November und wurde in der Region deutlich verspürt. Auch die zwei Beben mit Magnitude 2.7 am 14. und 19. November und einige der schwächeren Beben wurden teilweise verspürt.

Die Analysen legen nahe, dass die Aktivität auf einer von Nordwest nach Südost gerichteten Störung liegt. Die Orientierung dieser Störungszone passt gut mit dem Verlauf des Hegau-Bodensee Grabens zusammen. Dieser ist Teil einer grossräumigen tektonischen Grabenstruktur, die sich vom Kaiserstuhl nordwestlich von Freiburg (D) bis zum Bodensee erstreckt, und die durch die tertiären und mesozoischen Sedimente vermutlich bis hinab ins Grundgebirge reicht.

Eine ähnliche Sequenz von Erdbeben war in unmittelbarer Nähe zwischen März 1995 und August 1996 aktiv. Auch damals erreichten die stärksten Beben eine Magnitude von 3. In der Region Schaffhausen ist statistisch gesehen etwa alle 400 bis 600 Jahre mit einem Beben der Magnitude 4.5 oder grösser zu rechnen (siehe Karten der Magnituden). Historisch sind in der Region allerdings keine Beben mit Magnituden von 5 und mehr bekannt. Trotzdem kann auch hier, wie überall in der Schweiz, ein grösseres Erdbeben prinzipiell jederzeit auftreten. Wie sich Auswirkungen und Schäden von Erdbeben verringern lassen, lesen Sie hier.

Erdbebenschwärme treten in der Schweiz immer wieder auf und können einige Tage bis mehrere Monate andauern. Vorhersagen lässt sich die Entwicklung eines Erdbebenschwarms genauso wenig wie das Auftreten einzelner Erdbeben. Erfahren sie hier mehr über Erdbebenschwärme.

[Disponibile in DE] Erdbebenschwarm im Hegau (D)

13/11/2016

Major earthquake occurs in New-Zealand

A major earthquake of magnitude around 7.8 struck New Zealand on Sunday 13th November at 12:02 CET (local time: midnight the day after) with an epicenter located 100 km north of Christchurch, about 200 km south of Wellington. The event propagated on several faults of the South Island (thrust and strike-slip), inducing a very complex rupture that initially confused the computation models of the seismological agencies.

The shaking was severe in Christchurch and Wellington where widespread non-structural damage has been reported (falling of false ceiling, chimneys, broken windows and furniture). Liquefaction has been observed in Wellington. No fatalities have been reported so far.

The region close to the faults that were activated is only sparsely populated.

A tsunami of 3 meters has been observed on the east coast of New-Zealand where an evacuation of the costal areas had been organized.

Large aftershocks occurred after the mainshock and will continue for several weeks to months, possibly generating more damage. On average, an event of this size occurs only once a year in the world.

Major earthquake occurs in New-Zealand

12/11/2016

[Disponibile in FR] Très petit séisme étonnamment bien ressenti à Monthey

Un très petit séisme de magnitude 1.9 s’est produit samedi 12 novembre 2016 à 11:39 (heure locale) à Monthey (VS). Le foyer du séisme était situé très proche de la surface et dans une zone habitée (localité de Choex à Monthey), c’est pourquoi il a été perçu par de nombreuses personnes à Monthey et dans les communes limitrophes dont près de 40 l’ont signalé sur notre site. Il est très inhabituel qu’un si petit événement soit perçu par la population.  Le séisme a été plutôt perçu comme un bruit souterrain que comme une vibration. Le bruit est produit par le couplage entre les vibrations du sol et l’atmosphère.

D’autres événements similaires sont présents dans notre catalogue à cet endroit.

[Disponibile in FR] Très petit séisme étonnamment bien ressenti à Monthey

01/11/2016

Il rosso al posto del blu e molto altro ancora: informazioni sul nuovo sito web

Il nuovo sito web del Servizio Sismico Svizzero (SED) non si limita a presentarsi in una nuova veste: è oggi infatti possibile accedervi direttamente sia da dispositivi mobili, sia da computer. Questo per rispondere alla necessità sempre crescente di poter consultare informazioni aggiornate anche fuori casa. Sono stati redatti nuovi materiali e ampliati, tradotti o aggiornati numerosi contenuti; inoltre, è stata ottimizzata la guida utente. Infine, la consultazione delle nostre mappe sismiche è ora resa interattiva grazie a un nuovo sistema di gestione dei contenuti. Il precedente sistema è stato disattivato, cosa che ha reso necessario un passaggio al nuovo metodo.

Vi auguriamo una piacevole consultazione del nuovo sito e speriamo possiate trovarvi molti contenuti interessanti. Non esitate a trasmetterci il vostro parere sulla nuova presentazione del sito indicandoci dove ritenete vi siano lacune da colmare e ciò che vi soddisfa particolarmente.

Inviateci le vostre impressioni sul nuovo sito web: clicca qui per accedere al sondaggio.

Il nuovo sito web del Servizio Sismico Svizzero (SED) non si limita a presentarsi in una nuova veste: è oggi infatti possibile accedervi direttamente sia da dispositivi mobili, sia da computer. Questo per rispondere alla necessità sempre crescente di poter consultare informazioni aggiornate anche fuori casa. Sono stati redatti nuovi materiali e ampliati, tradotti o aggiornati numerosi contenuti; inoltre, è stata ottimizzata la guida utente. Infine, la consultazione delle nostre mappe sismiche è ora resa interattiva grazie a un nuovo sistema di gestione dei contenuti. Il precedente sistema è stato disattivato, cosa che ha reso necessario un passaggio al nuovo metodo.

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30/10/2016

Serie di forti scosse nel centro Italia

Il giorno 30.10.2016 alle ore 7:41 il centro Italia è stato nuovamente colpito da una forte scossa di terremoto, di magnitudo pari a 6.6 ad una profondità di 10 km. L’epicentro del terremoto è localizzato circa a 6 km a Nord di Norcia. Si registrano crolli di abitazioni nella città e nelle vicinanze. Fino ad'ora si registrano alcuni feriti, ma nessuna vittima. Le precedenti scosse potrebbero aver spinto le persone a lasciare le proprie abitazioni prima della scossa più forte. Il terremoto è stato ampiamente sentito in tutta Italia, nei Balcani ed è stato lievemente percepito anche in Svizzera; le principali segnalazioni si registrano infatti nel canton Ticino.

La scossa del 30.10.2016 di magnitudo 6.6 è stata la maggiore della serie di forti scosse iniziata nel centro di Italia con il distruttivo terremoto del 24 Agosto 2016, il quale provocò quasi 300 vittime. Il giorno 26.10.2016 alle ore 21:18 è stata localizzata una forte scossa di terremoto con una magnitudo pari a 5.9 ad una profondità di 8 km a circa 15 km a Nord di Norcia. Due ore prima, era stata registrata un’altra scossa di magnitudo 5.4. Data la vicinanza di questi tre terremoti, si ipotizza che esista una connessione tra gli stessi.

L’italia centrale è sempre stata interessata da forti terremoti. L’epicentro del terremoto che ha interessato l’Aquila nel mese di Aprile 2009, ha provocato più di 300 morti e fu localizzato a 60 km a Sud dell’attuale terremoto. Più a Nord, rispetto all’evento sismico del 26 Ottobre 2016, ha avuto luogo, nel 1997, la sequenza definita „Umbria-Marche“. Quest’ultima, della durata alcuni mesi, comprese un terremoto di magnitudo 6 e numerose scosse di magnitudo 5 e superiori. Il processo di subduzione della microplacca adriatica sotto quella appenninica sta provocando l’apertura del bacino tirrenico e l’estensione della catena appenninica in direzione Nordest–Sudovest. Questa deformazione genera un aumento dello stress sulla catena montuosa il quale viene rilasciato nel tempo sotto forma di terremoti. I terremoti in questa regione sono in genere molto superficiali (~10 km di profondità) e possono produrre forti scosse e ingenti danni.

Serie di forti scosse nel centro Italia

28/10/2016

Vortragsabend über Erdbeben im Himalaya mit SED Beteiligung

Die Kommission für Entwicklungsfragen und das [project21] laden zu einem Vortragsabend unter dem Titel ein: «Wiederaufbau in Nepal. Was tun, wenn ein Land in Trümmern liegt?». Fünf Referentinnen und Referenten berichten aus verschiedenen Blickwinkeln über das Erdbeben im Jahr 2015 und seine Folgen für die nepalesische Bevölkerung. Prof. Dr. Stefan Wiemer, Direktor des Schweizerischen Erdbebendienstes, vertritt die seismologische Perspektive und beleuchtet, wo, weshalb und wann Erdbeben im Himalaya stattfinden.

Der Anlass findet am 9. November 2016 von 18.00 bis ca. 19.45 Uhr an der Universität Zürich im Raum KOL-H-317 statt.

Ausführliche Informationen zu den einzelnen Referaten finden Sie auf dem Veranstaltungsplakat.

Vortragsabend über Erdbeben im Himalaya mit SED Beteiligung

24/10/2016

Terremoto presso Leukerbad, chiaramente percepito

Il 24.10.2016 alle 16:44 si è verificato un terremoto di magnitudo 4.1 nei pressi di Leukerbad (VS), ad una profondità di circa 8 km. Sulla base dei questionari di risentimento ricevuti fino ad ora, il terremoto risulta essere stato percepito in tutta la Svizzera. Poiché l’intensità epicentrale ha raggiunto il V grado, il terremoto è stato percepito distintamente nel Vallese come uno scuotimento vigoroso di pochi secondi. Al momento non si hanno notizie di danni. 

La maggior parte dei terremoti svizzeri avvengono nel Vallese. L’ultimo terremoto percepito, di magnitudo 3.4, è avvenuto all’inizio del mese al confine tra Svizzera e Francia. L’ultimo terremoto avvertito nella zona di Leukerbad è avvenuto nel 2003, con una magnitudo uguale a 3.2. L’ultimo terremoto violento ha scosso la regione 70 anni fa: il 25 Gennaio del 1946 un terremoto di magnitudo 5.8 ha colpito la zona tra Sierre e la Valle del Rodano causando danni rilevanti.

Eventi di questa severità si verificano ogni pochi anni in Svizzera. L'ultimo evento comparabile si è verificato nel 2013 presso Sargans. Statisticamente in Svizzera ci si aspetta in media un evento di questa severità ogni tre o cinque anni. Ad un terremoto di questa magnitudo in genere fanno seguito nelle ore e nei giorni successivi numerose scosse di assestamento, che possono anche essere percepite. Raramente possono anche seguire terremoti più forti.

Terremoto presso Leukerbad, chiaramente percepito

07/10/2016

Terremoto presso Juppa (GR), largamente percepito

Il 7 Ottobre alle 9:27 si è verificato un terremoto di magnitudo 3.9 nei pressi di Juppa (GR). Il terremoto è stato chiaramente percepito in tutto il Cantone dei Grigioni. Il terremoto ha raggiunto intensità di grado IV nella zona epicentrale. Al momento non si hanno notizie di danni. Per un terremoto di questa severità si registrano danni solo in pochi casi eccezionali. Abbiamo ricevuto rapporti di risentimento anche dai cantoni Appenzello, Berna, Glarona, Ticino e Uri. Il terremoto è stato avvertito in un raggio di circa 100 km dall’epicentro. Più di 150 persone hanno riportato di aver percepito il terremoto utilizzando il sito Web del SED. Negli ultimi 40 anni ci sono stati 11 terremoti di magnitudo 4 nella regione die Grigioni, l’ultimo dei quali il 21.01.2008 presso Paspels.

Nella regione dei Grigioni ci sono sempre stati terremoti. La nuova mappa di pericolosità sismica della Svizzera compilata nel 2015 indica i Grigioni come la zona a più alta pericolosità dopo il Vallese e l’area di Basilea. Il più forte terremoto storico conosciuto nel Cantone dei Grigioni, di magnitudo uguale a 6.2, è avvenuto nel 1295. Nel 1622 un terremoto di magnitudo 5.4 ha colpito la regione di Ftan. Il terremoto del 7 Ottobre è localizzato a sud di Savognin, in un’area in cui negli ultimi trent’anni i terremoti sono stati rari e di norma non percepiti dalla popolazione. Nel 2009 c’è stato un terremoto di magnitudo 3.6 presso Bivio.

Nei giorni scorsi ci sono stati in Svizzera 3 terremoti di magnitudo 3 o superiore (si vedano a riguardo le notizie pubblicate per Göschenen e Vallorcine – in tedesco e francese). Nonostante tale intensificazione di eventi sia inusuale, l’attività sismica osservata finora nel 2016 è nella norma. In media si verificano ogni anno circa 15 terremoti che vengono percepiti dalla popolazione. La sismicità totale del 2016 è fino ad oggi inferiore alla media dell’ultimo decennio. Alcune fluttuazioni intorno alla media sono del tutto normali.

 Terremoto presso Juppa (GR), largamente percepito

03/10/2016

Kleinere Beben in Basel

Am Sonntag, 3. Oktober um 7.57 Uhr (Lokalzeit) wurde in Basel in einer Tiefe von ca. 4 km ein Beben mit einer Magnitude von 1.9 aufgezeichnet. Am 29. und 30. September 2016 ereigneten sich an gleicher Stelle zwei weitere Beben mit Magnituden von 0.8 und 1.4. Alle Ereignisse traten im kristallinen Grundgebirge und in unmittelbarer Nähe des Bohrlochs des im 2006 eingestellten Geothemieprojektes (DHM Basel) auf. Sie stehen daher mit grosser Wahrscheinlichkeit in direktem Zusammenhang mit der damaligen Injektion von Wasser, um einen Wärmetauscher in der Tiefe zu erzeugen (Prinzip der petrothermalen Geothermie). Dies ergaben Vergleiche mit früheren, durch die hydraulische Stimulation im Rahmen des DHM Projekts ausgelösten Beben seit dem Dezember 2006 (siehe Abbildung). Die Beben der letzten Tage wurden von der Bevölkerung nicht verspürt und richteten keine Schäden an. Beim Beben vom Sonntag handelt sich um das bisher grösste, welches seit Ende 2007 registriert wurde. Das letzte grössere Beben davor ereignete sich im Juni 2013 und erreichte eine Magnitude von 1.7 (siehe Aktuellbeitrag 2013).

Die seismische Aktivität im stimulierten Bereich des DHM hat seit dem Projektende mehr oder weniger stetig abgenommen. Das Auftreten derartiger Nachbeben nach einer Spannungsänderung im Untergrund ist nicht ungewöhnlich und auch nach natürlichen Beben zu beobachten. Ein Beispiel dafür ist das Beben vom 2. Oktober 2016 bei Vallorcine (F). Es handelt sich dabei um ein Nachbeben des Ereignisses mit einer Magnitude von 4.9 am 8. September 2005. Gemäss Modellrechnungen, die der SED im Jahre 2009 durchgeführt hat (Bachmann et al. 2010), kann es bis zu zwanzig Jahren dauern, bis die seismische Aktivität im Bereich des DHM Basel auf das Niveau vor der Stimulation zurückgegangen ist.

Über den genaueren, künftigen Verlauf der Seismizität im Bereich der Tiefbohrung Basel-1 lassen sich keine gesicherten Aussagen machen. Der SED hat daher im Auftrag des Kantons zwei tiefe Bohrlochstationen aus dem Überwachungsnetz des Betreibers des DHM Projektes übernommen und betreibt diese seit Mai 2012. Darunter befindet sich auch ein Seismometer, welches in einer Tiefe von 2.7 km liegt und seit November 2006 seismische Daten liefert. Es garantiert eine Überwachung mit gleichbleibender Empfindlichkeit. Der SED analysiert die im Bereich des ehemaligen Geothermieprojekts gewonnenen Daten kontinuierlich mit modernsten Auswertemethoden und kann so die zuständigen Behörden und die Bevölkerung über kleinster Veränderungen der induzierten Erdbebentätigkeit informieren.

03/10/2016

Terremoto avvertito vicino a Göschenen

Il 3 Ottobre 2016 alle 08:43 si è verificato un terremoto di magnitudo 3.3 nel Massiccio del Gottardo presso Göschenen (UR), ad una profondità di 5 km. Il terremoto è stato avvertito da alcune persone nei Cantoni della Svizzera Centrale, in Ticino, nei Grigioni e nell’Alto Vallese. Negli ultimi anni si sono verificati diversi terremoti in questa regione, sebbene non risentiti alla popolazione. Per un terremoto di questa magnitudo non si prevedono danni.

Terremoto avvertito vicino a Göschenen

03/10/2016

Erneutes Erdbeben an der Grenze zwischen Frankreich und der Schweiz

Ein Beben der Stärke 3.4 ereignete sich am Sonntag, 2. Oktober um 01:17 Uhr (Ortszeit) nahe Vallorcine (F). Wie bei den letzten Beben in diesem Gebiet am 9. April 2016 (Magnitude 3.0) und am 23. November 2014 lag das Epizentrum am westlichen Rand des Gebiets, welches durch das Erdbeben vom 8. September 2005 (Magnitude 4.9) aktiviert wurde. Dem Erdbeben vom Sonntag ging ein kleineres mit einer Magnitude von 1.3 voran, zudem ereigneten sich einige Nachbeben, das stärkste erreichte eine Magnitude von 1.8.

Wie die vorangehenden Ereignisse war das Erdbeben am Sonntag deutlich spürbar, besonders in Martigny, im Val d’Illiez und im Rhonetal. Dies berichteten uns mehr als 150 Personen über unsere Webseite. In Frankreich war das Beben laut dem Bureau Central Sismologique Français (BCSF) in den Tälern von Chamonix und Haut-Giffre zu spüren. Schäden sind bei einem Beben dieser Stärke nicht zu erwarten.

Erneutes Erdbeben an der Grenze zwischen Frankreich und der Schweiz

28/09/2016

All’inizio tutti i terremoti sono uguali

Come è noto, non è possibile prevedere i terremoti, ma, grazie a sistemi di allarme rapido per i terremoti, esiste la possibilità di lanciare un allarme alle zone che si trovano a distanza rispetto all’epicentro non appena le onde sismiche vengono rilevate e analizzate dalle prime stazioni di misurazione. Una frattura sismica si estende a una velocità di 2–3 chilometri al secondo lungo una faglia. La frattura di un sisma di magnitudo 7, che si propaga lungo una faglia di circa 50 chilometri, impiega all’incirca 20 secondi per percorrere la faglia da un estremo all’altro.

Un quesito sismologico molto interessante e finora ancora insoluto è se, al compimento dei suoi primi 1–2 secondi di «vita», un terremo «sa» quale entità raggiungerà?

Gli scienziati del Caltech (California Institute of Technology) e del Servizio Sismico Svizzero hanno esaminato in una recente pubblicazione proprio questo quesito. Al fine di cercare di fornire una risposta, essi hanno analizzato i segnali sismici di oltre 3000 terremoti di superficie di magnitudo 4 o maggiore, localizzati da stazioni accelerometriche vicino al loro rispettivo epicentro (al massimo a 25 chilometri di distanza). I risultati della loro ricerca hanno dimostrato che sia i terremoti di grande che quelli di piccola entità all’inizio dell’evento sismico si comportano allo stesso modo. Solo quando il processo di frattura è in stato avanzato è possibile stimare l’entità finale di un sisma. Secondo uno studio, anche in futuro non sarà pertanto possibile prevedere all’inizio dell’evento l’estensione finale della frattura e la magnitudo definitiva. Di conseguenza, i sistemi di allarme rapido per i terremoti non saranno mai in grado di stimare la possibile entità dei danni all’inizio del verificarsi di un sisma. Piuttosto, devono monitorare in tempo reale il processo di frattura, per aumentare il livello di allerta in caso di aumento della severità del terremoto.

Link alla sintesi della ricerca: Research Spotlight «All Earthquakes Are Created Equal»

Link al documento integrale pubblicato nella rivista Geophysical Research Letters: Men-Andrin Meier, Thomas Heaton e John Clinton: «Evidence for universal earthquake rupture initiation behavior»

All’inizio tutti i terremoti sono uguali

15/09/2016

L’esperimento ISC: geotermia profonda e terremoti indotti

L’esperimento unico al mondo «In-situ Stimulation and Circulation (ISC)» si trova nella sua fase rovente, o meglio, bagnata. Nel dicembre 2016, nel laboratorio sotterraneo del Grimsel, a 450 metri di profondità, verranno pompati fino a 1 m3 di acqua ad alta pressione nella roccia cristallina e le trasformazioni così indotte verranno monitorate in tempo reale. Con tale esperimento il dottor Florian Amann e il suo team interdisciplinare vogliono scoprire come creare la permeabilità delle rocce necessaria a una geotermia profonda funzionante, senza provocare sismi percettibili o potenzialmente dannosi. L’esperimento è sottoposto alla direzione del Centro svizzero di competenza per la distribuzione dell’energia (SCCER-SoE).

Nella regione del Grimsel il Servizio Sismico Svizzero (SED) gestisce diverse stazioni di registrazione sismica e supporta l’esperimento ISC nel monitoraggio sismico, nell’analisi dei dati e nell’interpretazione dei risultati.

L’esperimento ISC: geotermia profonda e terremoti indotti

09/09/2016

Un altro segnale sismico registrato dalla Corea del Nord

Le onde sismiche provocate dal presunto test nucleare nordcoreano del 9 settembre 2016 (00:30 ora UTC, 02:30 ora locale Svizzera) hanno raggiunto dopo circa 12 minuti le stazioni sismiche in Svizzera. Che per questo evento si sia trattato di un’esplosione e non di un terremoto lo si deduce dalla forma delle onde dei segnali sismici. Rispetto ad un terremoto, per un’esplosione, l’ampiezza dell’onda P in arrivo per prima è relativamente più grande rispetto all’onda S che arriva dopo.

La forza dell’esplosione corrisponde ad una magnitudo sismica di circa 5.3. L'energia liberata è tre volte più potente di quella ai test più grande finora registrati, i quali hanno avuto luogo il 6 gennaio 2016 e il 12 febbraio 2013, raggiungendo una magnitudo di circa 5. I precedenti esperimenti avevano raggiunto magnitudo di 4.1 nel 2006 e 4.5 nel 2009. Secondo le segnalazioni della Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (CTBTO) di Vienna l'esplosione del 9 settembre 2016 si è verificata all'incirca la stessa posizione dei test nucleari precedenti da parte della Corea del Nord nel 2006, 2009, 2013 e 2016.

La CTBTO gestisce una rete internazionale di monitoraggio del trattato di bando complessivo dei test nucleari. Circa il 90% delle 337 stazioni previste, delle quali 170 stazioni sismiche, sono ora in funzione. Anche la Svizzera contribuisce a questa rete con la stazione del SED DAVOX, sita a Davos nei Grigioni. Il grafico illustra i segnali rilevati dalla stazione DAVOX in occasione del nuovo esperimento nucleare e degli eventi del gennaio 2016 e febbraio 2013.

Ulteriori informazioni sul CTBTO

Resoconto sull’evento redatto dall’USGS

Informazioni generali del SED sulla verifica dei test nucleari

24/08/2016

Analisi esaustiva del rischio sismico

Il 24 agosto 2016 il Consiglio federale ha approvato il rapporto Umgang mit Naturgefahren in der Schweiz (la gestione dei pericoli naturali in Svizzera), che rappresenta un elemento chiave nell’ambito dei terremoti e prevede un’analisi esaustiva del rischio sismico. Il rischio sismico è dato dalla pericolosità sismica, dalla vulnerabilità e dal tipo dei valori coinvolti nonché dalle proprietà del sottosuolo locale. A questo proposito si tratta di migliorare le basi esistenti, ad esempio colmando lacune nella comprensione di differenze relative alla pericolosità sismica riconducibili alle proprietà del terreno da edificare. Inoltre, si ambisce a un rispetto coerente delle norme edilizie nonché a risollevare la richiesta di una copertura assicurativa adeguata. Non solo in caso di devastanti terremoti bensì anche in caso di altri eventi di rilievo vi è inoltre il bisogno di migliorare sia le conoscenze che le strutture organizzative necessarie per il loro superamento.

Gli esiti di questo rapporto confluiscono, tra l’altro, nel piano di misure per la prevenzione dei sismi per gli anni 2017–2020, attualmente in fase di elaborazione. All’interno di quest’ultimo vengono definiti margini d’intervento e compiti specifici ai quali il SED, l’Ufficio federale dell’ambiente e altri enti si dedicheranno intensamente in questo lasso di tempo.

Analisi esaustiva del rischio sismico

24/08/2016

Terremoto nei pressi di Norcia, Italia centrale

Mercoledì 24.08.2016 alle ore 3:36 si è verificato un terremoto di magnitudo 6 vicino alla cittadina di Norcia, in Italia centrale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) italiano ha localizzato l’ipocentro a una profondità di circa 4 chilometri. L’epicentro è stato invece individuato a circa 10 chilometri a sudest di Norcia e a circa 50 chilometri a nordovest di L’Aquila, dove già nel 2009 un terremoto provocò danni gravissimi. Nei paesi vicini all’epicentro molte case sono state distrutte o fortemente danneggiate. Secondo un primo bilancio da parte dei media italiani, sono morte 70 persone e tante altre sono ancora disperse. Finora si sono percepite oltre 50 scosse di assestamento di magnitudo pari a o maggiore di 3, la più forte è stata di magnitudo 5.3. Nei prossimi giorni e settimane si prevedono ulteriori scosse di assestamento della stessa o di simile intensità del terremoto avvenuto mercoledì mattina.

Sempre più spesso l’Italia centrale viene colpita da forti terremoti. L’ultimo grande evento sismico si è verificato a L’Aquila nel 2009 causando quasi 300 vittime. Nel 1997, a nord della zona interessata dal terremoto di mercoledì mattina, avvenne la cosiddetta «sequenza sismica dell’Umbria e delle Marche», la quale provocò un terremoto di magnitudo 6 e tanti altri sismi di magnitudo pari a o maggiore di 5. La conformazione tettonica di questa regione è assai complessa. La subduzione della microplacca adriatica sotto l’Appennino e l’apertura del bacino tirrenico a ovest generano un leggero allungamento della fascia appenninica in direzione nordest/sudovest. Tale deformazione provoca tensioni in seno alla catena montuosa, le quali con il tempo vengono liberate sotto forma di terremoti. I sismi che si verificano in questa regione sono spesso poco profondi (circa 10 chilometri di profondità), motivo per cui generano scosse molto forti e producono danni ingenti.

Il terremoto verificatosi mercoledì mattina è stato percepito su larga scala in tutta Italia. Fino in Svizzera non è stato però avvertito. Sismi di intensità analoga si verificano in Svizzera con una frequenza che va dai 50 ai 150 anni. L’ultimo terremoto di tale intensità colpì il Vallese nel 1946. Invece, nel 1964 a Sarnen si verificò uno sciame sismico simile alla «sequenza sismica dell’Umbria e delle Marche», il cui terremoto più intenso raggiunse una magnitudo di 5.3.

Per maggiori informazioni consultare i seguenti siti Internet:

Ministero dell'interno
http://www.interno.gov.it/it/speciali/centro-italia-colpito-dal-terremoto

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
http://ingvterremoti.wordpress.com

European-Mediterranean Seismological Centre (EMSC)
www.emsc-csem.org

22/07/2016

Erdbebenschwarm bei Château-d'Oex

Nördlich von Château-d'Oex (VD), im Grenzgebiet zwischen den Kantonen Freiburg und Waadt, ist seit Samstag, 16. Juli 2016, ein Erdbebenschwarm aktiv. Das erste Beben dieser Sequenz war mit einer Magnitude von 2.7 auch das bisher stärkste und ereignete sich am 16. Juli um 04:36 Uhr morgens (Lokalzeit). Bis zum 19. Juli abends wurden ca. 30 Beben registriert mit Magnituden zwischen 0.5 und 2.5. Einige davon wurden in den umliegenden Talorten verspürt. Die Beben ereignen sich oberflächennah, mit Herdtiefen um ungefähr 5 km. Schäden werden von Beben dieser Stärke nicht verursacht.

Eine ähnliche Sequenz wurde zuletzt im Herbst 2007 in dieser Region registriert. Erdbebenschwärme wie dieser treten in der Schweiz regelmässig auf und dauern normalerweise ein paar Tage bis einige Wochen. Sie können sich aber auch über mehrere Monate erstrecken.

Als Erdbebenschwärme bezeichnet man Serien von Erdbeben, die sich in räumlicher und zeitlicher Nähe ereignen und bei denen es kein klar erkennbares Hauptbeben gibt. In der Regel klingen diese Schwärme wieder ab, ohne dass sich dabei ein stärkeres Beben mit Schadenwirkung ereignet. Allerdings können auch stärkere Erdbeben mit Magnituden um 6 im Prinzip jederzeit und überall in der Schweiz auftreten.

19/07/2016

Rapporto SUIhaz2015

Il rapporto SUIhaz15 descrive nel dettaglio tutti gli scenari relativi al modello di pericolosità sismica svizzero pubblicato nel settembre del 2015. Nel rapporto si spiega come mai la Svizzera necessita di un modello di pericolosità sismica aggiornato e mostra sia i luoghi che l’intensità dei terremoti che potrebbero scatenarsi sul nostro territorio in futuro. Partendo da questi punti fermi, il rapporto illustra i fattori e le ipotesi che sono stati presi in considerazione per la produzione del modello di pericolosità sismica, ne mostra i principali risultati e confronta quest’ultimi con altri modelli. Al suo interno sono inoltre presentati i vari prodotti a cui si riferiscono i risultati di SUIhaz2015. Il rapporto è redatto in lingua inglese e si rivolge prevalentemente a esperti del settore che desiderano utilizzare il modello di pericolosità sismica svizzero come strumento di base per i propri lavori.

Scarica rapporto SUIhaz2015

Foglio informativo SUIhaz2015

Flyer Pericolosità sismica Svizzera

Rapporto SUIhaz2015

11/07/2016

Allarme rapido per terremoti in Nicaragua

I terremoti rappresentano una minaccia che va considerata seriamente nei paesi dell’America Centrale. I grandi terremoti si verificano soprattutto al largo della costa lungo la zona di subduzione, dove provocano spesso degli tsunami (come è accaduto nel 1992 e nel 2014). Ma in passato anche terremoti di superficie sulla terraferma hanno causato danni ingenti, come ad esempio la scossa di magnitudo 6.2 del 1972 che devastò Managua, la capitale del Nicaragua.

Il Servizio Sismico Svizzero (SED) ha da poco avviato un progetto con lo scopo di analizzare il potenziale di un sistema di allarme rapido per l’America Centrale. Nell’ambito di questo progetto, finanziato dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento degli affari esteri (DFAE), alcuni scienziati del SED stanno elaborando e implementando, assieme all’organizzazione partner INETER, responsabile della sorveglianza sismica in Nicaragua, un prototipo per un sistema di allarme rapido per terremoti (EEW). In principio questo EEW verrà impiegato in Nicaragua e in seguito, se possibile, ampliato in maniera tale da coprire ulteriori regioni dell’America Centrale.

All’inizio di giugno il SED ha visitato INETER sia per valutare l’idoneità della rete sismica per un sistema di allarme rapido che per installare una prima versione del software di allarme rapido per terremoti. Pochi giorni dopo la visita, al confine con El Salvador si è verificato un terremoto di superficie di magnitudo 6.3 che è stato riconosciuto dal sistema dopo 29 secondi. Nonostante ciò evidenzi la necessità di ottimizzare la velocità del sistema, l’infrastruttura esistente sembra essere promettente. In un prossimo passo verranno effettuati ulteriori controlli alla rete sismica della regione. Inoltre, gli algoritmi dell’EEW verranno ottimizzati in maniera tale da renderli idonei alle difficili condizioni locali, caratterizzate da terremoti in profondità al largo della costa e da eruzioni vulcaniche.

Allarme rapido per terremoti in Nicaragua

24/06/2016

Earthquake sequence near Sion (VS) continues

Friday morning, June 24 at 6:12h (local time), an earthquake of magnitude 3.2 occurred at a depth of 8 km between the villages Grimisuat, Ayent and St. Léonard (VS). It was clearly felt in the city of Sion and in the neighboring villages: We have received about 300 felt reports on our website. No damage is expected for an earthquake of this size.

This earthquake is part of an earthquake swarm that started on June 20, 2015 with an event of magnitude 3.0. After a calm period, the sequence reactivated in May 10, 2016, and included a felt event of magnitude 2.9 on May 21 at 5:49h. This type of earthquake swarm is quite common for Switzerland. However, the further development of the sequence is not predictable: typically swarm activity usually end after a few weeks or months, though in rare cases the strength and number of the earthquakes increase over time.

21/06/2016

Come si formano le montagne? Nuove stazioni di registrazione per AlpArray

AlpArray è un’iniziativa europea, la quale si ripropone di approfondire le nostre conoscenze riguardanti i processi di formazione delle montagne e di creare immagini in 3D della litosfera e del mantello superiore. Al fine di perseguire tale obiettivo, AlpArray crea e gestisce una rete di registrazione sismica (AASN) che unisce le stazioni già esistenti di 24 osservatori sismici a più di 250 nuove stazioni temporanee situate in 12 paesi, andando a coprire le Alpi, gli Appennini del nord e le relative zone antistanti.

Il contributo della Svizzera all’AASN è stato da poco completato grazie all’installazione di 27 stazioni temporanee in Svizzera (3), Italia (12), Croazia (6), Bosnia ed Erzegovina (3) e Ungheria (3). Anche le stazioni della rete sismica a banda larga della Svizzera fanno parte dell’AASN. Il gruppo di Sismologia e Geodinamica (SEG) e il Servizio Sismico Svizzero (SED) presso il Politecnico federale di Zurigo assumono un ruolo chiave nell’ambito di questo progetto.

Trovate maggiori informazioni su AlpArray sul relativo sito web.

Leggete l’intervista e l’articolo che raccontano di AlpArray su International Innovation.

Cliccate qui per saperne di più sui terremoti e sulle Alpi.

Come si formano le montagne? Nuove stazioni di registrazione per AlpArray

21/05/2016

Erneutes Erdbeben bei Sion (VS)

Am Samstag 21. Mai 2016 um 5:49 Uhr (Lokalzeit) ereignete sich ein Erdbeben der Stärke 2.9 zwischen Grimisuat, Ayent und St Léonard (VS) in einer Tiefe von 8 km. Die Einwohner der Stadt Sitten und der umliegenden Gemeinden haben die Erschütterungen klar verspürt. Von fast 100 Personen sind Verspürtmeldungen auf unserer Webseite eingegangen. Schäden sind bei einem Beben dieser Stärke nicht zu erwarten.

Dieses Erdbeben steht in Verbindung mit einem Erdbebenschwarm, der am 20. Juni 2015 mit einem Erdbeben der Magnitude 3.0 seinen Anfang nahm. Der Schwarm war besonders aktiv ab Oktober 2015 (siehe Aktuellbeitrag vom 19.11.2015). Nach einer ruhigeren Periode ist er seit dem 10. Mai 2016 wieder aktiver. Solche Sequenzen stellen in der Schweiz nichts Aussergewöhnliches dar, ihre Entwicklung lässt sich jedoch nicht vorhersagen: In der Regel enden Schwarmaktivitäten nach einigen Wochen oder Monaten, in seltenen Fällen nehmen die Beben mit der Zeit an Stärke und Anzahl zu.

30/05/2016

Séismes mode d’emploi

Dans l’émission Mise au Point de la RTS, le Prof. Donat Fäh du Service Sismologique Suisse (SED) revient sur le danger inévitable que font porter les séismes sur la population en Suisse ainsi que sur leurs effets induits. Le Dr. Anne Sauron, collaboratrice du SED et de la HES-SO Valais-Wallis présente le nouveau programme d’éducation mis en place à Sion avec un simulateur de séisme et une exposition interactive.

10/05/2016

Workshop terremoti e geotermia – amici nemici

Il 6 giugno 2016, in occasione di un pomeriggio informativo con workshop, ricercatori (Politecnico federale di Zurigo), autorità (Cantone del Giura e Ufficio federale dell’energia) e industriali (Geo-Energie Suisse AG) esperti condivideranno le loro conoscenze sulla sismicità indotta nell’ambito dei progetti di geotermia profonda.

Il focus sarà puntato sullo stato attuale della scienza e della tecnologia nonché sulle esperienze e le pratiche sperimentate nel monitoraggio e nelle procedure di autorizzazione.

Ulteriori informazioni e il programma si trovano qui.

11/04/2016

Lieve terremoto nella regione del Passo del Bernina

Lunedì 11 Aprile alle 12:47 si é verificato un terremoto di magnitudo 3.2 nella regione del passo del Bernina (GR). La scossa é stata chiaramente avvertita a Poschiavo e in Alta Engadina (in particolare a Pontresina, St. Moritz e Samedan). Per  una scossa di tale entità non ci si aspettano danni di rilievo.

Terromoti di forza analoga si sono già verificati in passato in questa regione, sebbene negli ultimi 40 anni sia risultata sismicamente meno attiva di altre parti del cantone. I Grigioni sono considerati uno dei cantoni sismicamente attivi della Svizzera.

Lieve terremoto nella regione del Passo del Bernina

11/04/2016

Erdbeben an der Grenze zwischen Frankreich und der Schweiz

Am Samstag, 9. April 2016 um 23.19 Uhr (Lokalzeit) ereignete sich in der Nähe von Vallorcine (F) ein Erdbeben der Magnitude 3.0. In dieser Region gibt es eine Verwerfungszone, die durch ein Erdbeben am 8. September 2005 aktiviert wurde. Dieses verursachte mit einer Magnitude von 4.9 leichte Schäden. Das Beben vom Samstag kann als Nachbeben dieses Ereignisses eingestuft werden. Ein ähnliches Beben ereignete sich zuletzt am 23. November 2014 mit einer Magnitude von 3.2.

Das Beben vom Samstag wurde in der Schweiz deutlich verspürt, insbesondere in der Region von Martigny und im Val d’Illiez. Dies zeigen die Berichte von über 120 Personen, die auf der Webseite des SED eingegangen sind. In Frankreich wurde das Beben gemäss dem Bureau Central Sismologique Français (BCSF) insbesondere im Tal von Chamonix verspürt. Schäden sind bei einem Beben dieser Stärke nicht zu erwarten.

Erdbeben an der Grenze zwischen Frankreich und der Schweiz

31/03/2016

Vista a 360° dei sismi nel ghiaccio

La ricerca dedicata ai ghiacciai vanta una lunga tradizione presso il Servizio Sismico Svizzero (SED). Il SED studia i movimenti dei ghiacciai insieme ai glaciologi del Politecnico federale di Zurigo (Laboratorio di Idraulica, Idrologia e Glaciologia, VAW), con i quali lavora a stretto contatto. Oltre alle osservazioni ascrivibili alla glaciologia classica, le misurazioni sismiche forniscono informazioni sui processi che avvengono all’interno e sotto la calotta glaciale. L’obiettivo è capire la correlazione tra il ritiro dei ghiacciai, il movimento dei liquidi, le temperature in aumento e la quantità di acqua di disgelo.

Nel gennaio 2016, la trasmissione televisiva britannica BBC Click ha accompagnato un team del SED e del VAW che stava effettuando degli studi sul ghiacciaio dell’Aletsch nell’ambito del progetto GlaHMSeis (Glacial Hazard Monitoring with Seismology). Le ricerche sono state riprese con una telecamera a 360°. Il risultato è un video unico nel suo genere che consente agli utenti di scegliere l’angolazione della telecamera. Per visualizzare il video sul proprio computer è necessario aver installato la versione più recente di Firefox, Internet Explorer, Chrome o Opera (Safari purtroppo non supporta questa funzione). Per quanto riguarda lo smartphone, basta aver scaricato l’app di YouTube.

Cliccate qui per accedere al video a 360° su YouTube. 

Cliccate qui per ricevere maggiori informazioni sui sismi nel ghiaccio e sulle attività di ricerca del SED.

Vista a 360° dei sismi nel ghiaccio

18/03/2016

§Nuovo simulatore sismico ed esposizione interattiva a Sion

Il 18 marzo 2016 si è tenuta l’inaugurazione del centro pedagogico per la prevenzione sismica (CPPS, Centre Pédagogique de Prévention des Séismes) a Sion. I giornalisti e gli altri ospiti hanno potuto scoprire il simulatore sismico di recente realizzazione e visitare l’esposizione interattiva dedicata ai terremoti e alle loro conseguenze. Questo innovativo progetto incentrato sulla prevenzione è nato dalla cooperazione tra il Dipartimento della formazione e della sicurezza del Canton Vallese, la HES-SO Valais-Wallis e il Servizio Sismico Svizzero (SED) presso il Politecnico federale di Zurigo. A partire da settembre il nuovo centro sarà aperto alle scuole e al pubblico. 

Troverete maggiori informazioni sul sito del CPPS oppure in questo flyer.

Anche il simulator sismico del museo focusTerra presso il Politecnico federale di Zurigo offre la possibilità di percepire un terremoto senza correre il minimo rischio.

§Nuovo simulatore sismico ed esposizione interattiva a Sion

28/01/2016

Bilancio sui terremoti in Svizzera nel 2015

Con circa 700 terremoti registrati in Svizzera e nei paesi limitrofi, di cui tre percepiti chiaramente, il Servizio Sismico Svizzero (SED) con sede all’ETH di Zurigo si lascia alle spalle un anno piuttosto tranquillo dal punto di vista sismico. Nel 2015 i Cantoni in cui la terra ha tremato più frequentemente sono stati il Vallese e i Grigioni, nonché la regione compresa tra il lago di Walen e il Liechtenstein, la Svizzera centrale e il Giura.

Come negli anni precedenti, nel 2015 l’attività sismica è stata contrassegnata da diversi sciami sismici; questi ultimi del resto rappresentano una caratteristica tipica dell’attività sismica in Svizzera e di solito si riconoscono per l’assenza di una chiara scossa principale ed il verificarsi di un terremoto severo solo a metà o verso la fine della sequenza di scosse. Gli sciami sismici possono durare per un periodo di poche ore fino a un massimo di diversi anni. Sono rari i casi in cui l’intensità e il numero delle scosse aumenta con il tempo. Le causa presunta di tali fenomeni è la diffusione di gas o di liquidi all’interno della crosta terrestre.

Lo scorso anno si sono registrati sciami sismici nella regione di Biel / Bienne (BE) e in quella di Diemtigen (BE); molto probabilmente si tratta di fenomeni legati a due sequenze sismiche precedenti risalenti al 2014. Inoltre tra giugno e novembre 2015 si sono verificati due sciami sismici nel Vallese, uno a circa 5 km a nord-est di Sion (VS) e l’altro all’incirca a 6 km a nord di Sierre (VS).

Le magnitudo degli eventi sismici registrati nel 2015 si sono attestate fra -0.1 e 3.3 gradi della scala Richter. Il numero dei terremoti eventualmente percettibili con una magnitudo pari o superiore a 2.5, in totale 20, si attesta intorno alla media registrata negli ultimi 40 anni (23 episodi all’anno). Sono stati percepiti chiaramente i seguenti terremoti: quello nella regione di Biel / Bienne (BE) del 31 gennaio (magnitudo 3.1), quello verificatosi nei pressi di Berna il 6 aprile (magnitudo 2.6) e quello situato a nord di Sierre (VS) del 14 ottobre (magnitudo 3.1). Tuttavia nessuno di questi eventi è stato abbastanza severo da causare danni.

Come negli anni precedenti, nel 2015 l’attività sismica si è concentrata soprattutto nel Vallese e nei Grigioni. Tuttavia lo scorso anno la terra ha tremato più frequentemente che altrove anche nella regione tra il lago di Walen e il Liechtenstein, nella Svizzera centrale e nel Giura. L’osservazione dell’attività sismica costituisce una base essenziale per determinare la pericolosità sismica. Nel 2015 il SED ha pubblicato una mappa aggiornata della pericolosità sismica della Svizzera. Tra le zone particolarmente esposte, oltre al Vallese e ai Grigioni, figurano la regione di Basilea, la valle del Reno nel Cantone San Gallo e la Svizzera centrale.

Download comunicato stampa terremoti in Svizzera nel 2015

Bilancio sui terremoti in Svizzera nel 2015
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25/01/2016

Vor 70 Jahren: grosses Erdbeben bei Sierre

Am 25. Januar 1946 um 18.32 Uhr erschütterte ein Beben der Magnitude 5.8 die Umgebung von Sierre und das Rhonetal. Es forderte drei Todesopfer und verursachte an 3‘500 Gebäuden Schäden. Die Bevölkerung verspürte in den nachfolgenden Wochen zahlreiche Nachbeben. Das Beben von Sierre war das stärkste der vergangenen 70 Jahre. Leicht schwächer aber ebenfalls schadensbringend war die Erdbebensequenz in Sarnen 1964 mit einem Beben der Magnitude 5.3.

Das Wallis weist im schweizweiten Vergleich die höchste Erdbebengefährdung auf. Im statistischen Mittel ereignet sich alle 50 bis 100 Jahre ein derart starkes oder stärkeres Beben im Wallis wie 1946. Das letzte Mal für die Bevölkerung spürbar bebte die Erde im Wallis am 2. Januar 2016 ohne Schäden anzurichten.

06/01/2016

Segnali sismici della Corea del Nord segnalati anche in Svizzera

Le onde sismiche provocate dal presunto esperimento nucleare in Corea del Nord sono state rilevate anche dalle stazioni di misurazione del Servizio Sismico Svizzero (SED) nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. Secondo le segnalazioni della Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (CTBTO) di Vienna e di altri servizi sismologici di tutto il mondo, l’evento ha corrisposto a una magnitudo sismica di 5 circa e si è verificato alle ore 01:30 (UTC). La localizzazione pare essere simile a quella dei test nordcoreani condotti nel 2006, 2009 e 2013. I segnali hanno raggiunto la Svizzera dopo circa 12 minuti.

La CTBTO gestisce una rete internazionale di monitoraggio del trattato di bando complessivo dei test nucleari e può contare su 340 stazioni di misurazione, di cui 170 sismiche. Anche la Svizzera contribuisce a questa rete con la stazione del SED DAVOX, sita a Davos nei Grigioni. Il grafico illustra i segnali rilevati dalla stazione DAVOX in occasione dell’esperimento nucleare del 2013 e dell’evento del 6 gennaio 2016. La grande somiglianza indica con ogni probabilità che gli eventi hanno avuto origine da una fonte dello stesso tipo.

Il SED, assieme al laboratorio Spiez, è il centro dati nazionale designato per la CTBTO e fornisce attivamente il suo contributo a livello di organi e gruppi di lavoro in seno a tale organizzazione.

Ulteriori informazioni sulla CTBTO

Informazioni generali sulla collaborazione del SED con la CTBTO

Segnali sismici della Corea del Nord segnalati anche in Svizzera